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Una congiura del silenzio, scrive Savinio, stringe e soffoca chi è «incongregabile», chi cioè «scioglie la complicità, chiarisce l'equivoco, sventa il trucco». E il caso di Luciano, «uomo della fine», capace di guardare al passato con occhi lungimiranti e non avere occhi per l'avvenire - solo così, «rinunciando al divenire e accettando la condizione di un piccolo dio», si conquista la perfezione. Di più: insieme a Montaigne, Stendhal, Nietzsche, Luciano sta nella compagnia dei «Grandi Dilettanti», cioè di coloro che, avendo «"traversato" la profondità», ne sono usciti alleggeriti e si propongono di liberare anche gli altri uomini «dalla crudele necessità, dalla triste ragione». Non stupisce allora che fra il 1943 e il 1944, a Roma, mentre tuonava il cannone e le condizioni di vita erano quasi impossibili, Savinio abbia deciso di offrire ai lettori una scelta delle opere di Luciano, con l'intento di «portare luce anche là dove era buio più fitto»: di privilegiare cioè quelle meno note, che qui appaiono suddivise per generi e accompagnate da cinquanta preziose illustrazioni. Introduzione, note e illustrazioni di Alberto Savinio.